"A scuola è bravissima!"

Pubblicato il 6 Giugno 2013

La maestra mi dice che la bambina è bravissima a scuola, quando c'è il suo amichetto che piange perché la mamma è andata via Michela gli dice "pietro pietrino" e gli dà un buffetto di incoraggiamento con il pupazzino di Peppa, "sistema tutti i giochi, partecipa a tutte le attività con entusiasmo, ogni tanto disturba durante il relax, ma non la devo mai riprendere, è cresciuta tantissimo in questo anno. E poi a tutti capita che i figli facciano delle scenate, a scuola si trattengono tanto e quando escono si sfogano e mettono alla prova i genitori."

Ecco appunto.

Avrei voluto vedere la faccia della ragazza dietro al bancone dei gelati quando ha visto entrare dalla porta con i nonni, ignari di quanto successo il giorno precedente, la bambina che 24 ore prima urlava "voglio il conooooo" cercando di arrampicarsi sui vetri.

Sì questa è stata senza ombra di dubbio la peggiore scenata della mia dolce bambina di quasi quattro anni. Tutto procedeva tranquillo, dopo una sosta al Parco Marinai d'Italia passeggiavamo bel belle verso casa a bordo del monopattino giallo. Programma: un salto a casa e poi in bici al Parco di Colletta.

Come una scheggia sul marciapiede, Michela si fermava prima degli incroci ad aspettare me. Arrivate alle Gelaterie milanesi discutevamo alla cassa su quale tipo di gelato prendere mentre una mamma salvava con una coppetta il gelato della figlia, in età da elementari, che stava rovesciandosi dal cono sul pavimento.

Solitamente non mangio mai il gelato quando lo prende lei, perché il cono da strada con lei insieme è difficile da gustare: "mamma la bocca", "mamma cola tutto", "mamma", "mamma", "mamma"... A me non importa nulla se si sporca con il gelato, è appena uscita dalla materna e stiamo andando al parco o a casa e non le ho mai messo gli stessi vestiti per due giorni di seguito, quindi che problema c'è?

L'altro giorno però lei ha scelto uno stecco panna e cioccolato (una specie di mottarello tanto per intenderci) e allora io mi sono concessa una coppetta. Errore di valutazione.

Ero ancora al bancone a prendere la mia coppetta cioccolato e panna con mirtilli (aveva uno splendido color violetto), quando spunta la Michi urlando che non le piace lo stecco e che vuole il cono. Gentilmente la ragazza dietro al bancone le dà un cono vuoto (così io posso riempirlo con l'etto di gelato della mia coppetta), lei lo prende e lo butta per terra, poi corre dall'altra parte e si toglie le scarpe. Io con i gelati in mano cerco di calmarla, niente, pare indemoniata dal capriccio, riesco a metterle le scarpe e a portarla fuori (posto bruttissimo, marciapiede largo ma all'incrocio di due strade trafficate), lei rientra urlando "voglio il conoooooo", io chiedo con voce sommessa ai ragazzi di non darglielo perché "altrimenti la bambina l'ha vinta e non capisce che non deve più farlo".

Un bambino salva il monopattino che stava finendo in mezzo alla strada perché leggermente in discesa e me lo riporta.

Intravedo la faccia della proprietaria bionda con i capelli ordinatamente raccolti in una crocchia, comincia a essere preoccupata. Io non mi vergogno (non più), ma se qualche adulto mi rivolge una qualsiasi parola è la volta buona che me lo mangio.

Cerco di parlare con Michela, inutile, sempre con i gelati in mano che cominciano a sciogliersi, la prendo sotto a un braccio come un pacco e la porto fuori. Credo sia rientrata a buttarsi per terra tra le gambe della gente (ovviamente arrivavano tutti in quel momento) e a cercare di arrampicarsi sui vetri con la solita litania "voglio il conoooo" due o tre volte o forse più. Mio papà a una scenata così me ne avrebbe date tante.

Io la trattengo sul marciapiede e le dico con voce molto molto alterata "Michela se rientri ancora una volta guai!" Inizia la sfilza dei castighi a cui sarà sottoposta se non la smette, inizia la predica sul brutto comportamento ecc. ecc. Si calma un po'. Riesco ad attraversare la strada, poi inizia un pezzo di parco per fortuna, cammino velocemente in avanti dicendole "io vado".

Ormai il gelato mi è colato su tutta la mano, ma non lo voglio mollare. 4 euro e 50 due gelati diamine!

Cerco i fazzoletti in borsa.

Orrore, niente fazzoletti e solo una salviettina umidificata.

Michela 4 metri dietro di me urla che ha le mani sporche (perché nel frattempo la mamma ha vinto la prova di forza e lei si è ripresa il suo stecco!), io le dico di venire. Le cade lo stecco... Con le mani violette e la faccia bordeaux torno da lei e ci puliamo con l'unica salviettina.

Riprende la marcia verso casa.

Inizia il momento delle sue giustificazioni e dei miei rimproveri.

Ovviamente adesso si va a casa e niente cartoni.

Io ho detto tutto quello che dovevo dire (e forse anche qualcosa di troppo), ora sono passata alla fase del silenzio e arrivati in casa la ignoro e faccio le mie cose. Lei mi segue come un cagnolino. Troppo facile fare subito la pace. Accendo il computer e cerco in google "comportamenti bambini 4 anni".

Leggo, pareri di esperti e di mamme (ma i papà?!). La Michi si arrampica sulla sedia e si mette dietro la mia schiena.

Per bambini di questa età il tempo del distacco post litigio non deve essere troppo prolungato altrimenti il bambino ecc. ecc. Confortata dai comportamenti degli altri bambini (c'è chi volontariamente fa pipì sotto ai tavoli incolpando l'amichetto...), sciolgo il muro del silenzio.

"Allora Michela, non fai più così come oggi in gelateria, vero?"

"No..."

"Vuoi fare un gioco insieme?"

"Sìììì! Ma domani posso bere il latte e guardare Up?"

"Se ti comporti bene, certo."

Pace fatta (fino alla prossima scenata...)

 

Scritto da moca

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